
Un itinerario nell’entroterra gallurese dove vivere esperienze capaci di stimolare emozioni uniche.
Da Costa Paradiso, risalendo per Trinità d’Agultu e Tempio Pausania, ci si trova immersi in

Borgo di Aggius visto dall’alto. Foto di Baiblog
un paesaggio verde e silenzioso. A più di 500 mt sul livello del mare, incastonato fra il monte Limbara e la caratteristica “Valle della Luna”, sorge il piccolo borgo di Aggius. Delizioso paesino nell’entroterra gallurese con un ricco patrimonio popolare legato alle risorse locali e alla memoria collettiva. Noto per le sue antiche tradizioni artigianali come la lavorazione tessile, quella orafa e del sughero, Aggius è conosciuto anche per sue le feste campestri e i canti popolari apprezzati, altresì, da D’Annunzio.

Museo etnografico di Aggius
La sua storia centenaria, diventata un vanto per tutti i suoi abitanti, è ben rappresentata nel Museo Etnografico Oliva Carta Cannas (MEOC), il più grande della Sardegna e nel Museo del Banditismo Sardo. Quali custodi della memoria collettiva gli aggesi contribuiscono a rendere fruibili le risorse e i saperi locali rafforzando così l’identità locale.
Tra i maggiori sostenitori di questo indiscusso patrimonio locale vi è l’Associazione Tutt’a Pedi. Attraverso escursioni slow lungo “sentieri della memoria” o attività tra gli innumerevoli stazzi presenti sul territorio, questi attenti “guardiani culturali”, contribuiscono a richiamare il vero spirito del luogo rendendo l’esperienza ancora più autentica.

Aggius e le sue peculiarità